angelo camera
01/05/2020Angelo Camera: focus sui dati statistici relativi al Coronavirus.
Considerato che comunque giocare non si può, chiediamo ad Angelo Camera, attaccante della Laudense Ausiliatrice, ma dottore in Scienze Statistiche, di assumere il ruolo del professore e di spiegare quale attendibilità hanno i report statistici a cui, anche inconsapevolmente, ci aggrappiamo per sperare che, dai numeri, vi siano concrete anticipazioni sulla battaglia intrapresa contro il Coronavirus.
Il dottore Angelo Camera fa una premessa: “Un’impostazione di questo tipo si rivelerebbe effimera: giustamente nella maggior parte degli studi fatti dalle Università quasi nessuno si sbilancia sul periodo della fine dell’epidemia.”
La Protezione Civile ogni giorno emette i propri report…
“Basarsi solo su quelli non avrebbe molto senso; più attendibili sono i grafici con trend settimanali a media mobile (posso farti l’esempio di giovedì in cui sono stati aggiunti quasi 2500 casi di guariti in Emilia Romagna che in realtà erano da spalmarsi sui giorni precedenti).”
In effetti, i numeri certe volte appaiono davvero contraddittori …
“Ciò accade perché il conteggio dei malati è influenzato, nella sua costruzione, dal numero di tamponi effettuato, e se ad inizio emergenza i tamponi giornalieri erano meno di 5000, ieri (grazie anche al Polo Veterinario di Lodi) ne sono stati fatti 68456, attività che quindi porta ovviamente ad avere un numero di malati (contati) maggiore rispetto a prima.”
Quindi inutile guardare ai dati statistici relativamente al Coronavirus?
“Non ho detto questo, ma che è difficilissimo fare delle analisi su dati così ‹sporchi›. Partendo infatti da dati poco affidabili le previsioni lo saranno di conseguenza. Va anzi detto che i numeri e la pulizia del dato dovrebbero essere sicuramente più importanti dal momento che è proprio quella che fa poi prendere le decisioni. Altri studi in generale possono essere interessanti a sviluppare nuovi concetti e considerazioni: la diffusione del virus, ovviamente, dipende dalle misure di distanziamento sociale imposte dal governo (e che dovrebbero poi essere rispettate dai cittadini) e queste, possono anche cambiare bi settimanalmente.”
Però ad un simbolo alfa numerico facciamo adesso molto affidamento: R0.
“L’indice R0 indica il numero di persone che in media ogni persona malata può contagiare. Questo è un parametro prettamente sanitario più che statistico.”
Dottore Camera, e sulla famosa App Immuni, preannunciata dal governo per fine mese? Qual è il tuo parere?
“Personalmente avrei preferito che fosse stata lanciata anche prima: infatti questo tipo di applicazione è quella che ha permesso ad alcuni paesi (Corea del Sud in particolare) di evitare il lockdown. Questa applicazione consente di monitorare gli spostamenti di chi è risultato positivo segnalando il rischio di contagio a tutti coloro che hanno avuto contatti con tale soggetto (chiaramente in modo anonimo). Più persone scaricheranno l’App e maggiore sarà il beneficio che tutti potremo trarne.”
Resta il nodo della privacy, però.
“È nota la delicatezza della questione, ma in realtà – se ci si pensa – concediamo il trattamento dei nostri dati personali in modo ben più massivo su social, applicazioni e siti di e-commerce. Serve sottolineare che il tracciamento della diffusione del contagio sia decisamente prioritario?”
(Un’esclusiva di Gazzetta Lodigiana)