davide stefanoni
23/05/2020Qualcosa si muove e c’è chi comincia a pensare, se non ai primi colpi mercato, ad organizzare la propria struttura.
Come sta accadendo alla Pro Paullo, dove il presidente Luca Marcati, convintosi del buon lavoro svolto da mister Davide Stefanoni, lo ha convocato nei giorni scorsi proponendogli un programma di rilancio convincente ed anche lusinghiero; in sostanza, mister Stefanoni proseguirebbe nel suo ruolo di allenatore – sempre affiancato dal tattico Gianluca Pocorobba – allargando la propria sfera di competenza agli aspetti gestionali relativi a tutto ciò che possa riguardare il campo e la squadra.
Mister Stefanoni svolgerebbe, dunque, un ruolo stile quello dei manager inglesi (“Anche se loro restano dietro la scrivania, mentre io non potrei fare mai a meno del lavoro sul campo”, precisa).
Mister, finalmente si torna a parlare di calcio!
“Era ora! Abbiamo dovuto fare buon viso a cattivo gioco verso questo dramma del Coronavirus. Nè esisteva un piano B. Fermi tutti. Era giusto ed ineluttabile. Anche se è rimasta, sportivamente parlando, una punta di rammarico.”
Perchè?
“Noi eravamo in corsa per la salvezza. Ci sarebbe piaciuta conquistarla sul campo, evitando la lotteria dei play out. Ero certo che ci saremmo riusciti.”
Quale calcio troveremo dopo il Coronavirus, nel panorama dilettantistico?
“Ci sono squadre che soffriranno nel ripartire, sopratutto quelle di discrete dimensioni. Qualche sponsor verrà meno. E anche i tornei estivi, che sono saltati, e che costituivano una fonte di ingresso economico, rappresenteranno una penalità non di poco conto. La Pro Paullo è una realtà piccola, con una sola squadra: ci si autotassa, si mette mano al portafoglio per quelle che sono le possibilità e non si fa il passo più lungo della gamba. Ce la faremo.”
Chi è stato un giocatore simbolo della tua squadra?
“Sono un allenatore subentrato in corso d’opera, e in molti mi hanno favorevolmente colpito. Tuttavia, se devo fare un nome, direi il centrocampista Roberto Calvi, per la continuità che ha saputo esprimere. Non sempre si è potuto allenare in gruppo, per ragioni di lavoro, ma si è sempre fatto trovare ugualmente in condizione.”
La tua squadra, l’accennavamo prima, ha il tattico…
“Gianluca Pocorobba, che svolge un lavoro preziosissimo e a cui invidio, sopratutto, la freddezza che sa mantenere durante i match.”
Ma un tattico guarda più alla propria squadra o all’avversaria che s’incontra?
“Tendenzialmente noi cerchiamo di applicare sul campo le cose che ci diciamo in allenamento, ed un tattico verifica che ciò avvenga, che la partita si giochi per come l’abbiamo preparata. Poi, un occhio si dà anche alle avversarie, a quelle situazioni che ci mettono in difficoltà per porvi riparo.”
Di quanti innesti ha bisogno questa Pro Paullo per il prossimo campionato?
“Noi siamo una realtà che per tradizione cambia sempre tanto, in quanto costruiamo la squadra con i prestiti e con gli svincolati: se i ragazzi hanno maggiori opportunità ci salutano, e noi non possiamo trattenerli. Direi comunque quattro, cinque rinforzi.”
Ad esempio?
“Un centravanti, perchè abbiamo tante mezze punte, trequartisti, centrocampisti offensivi, ma ci manca un vero e proprio uomo d’area. Poi un centrocampista di quantità, che faccia legna. Un paio di difensori. Anche due, tre giovani perchè sarebbe importante pensare con un occhio rivolto al futuro.”
Davide, chi avrebbe vinto questo campionato sul campo?
“La Lodigiana, troppo forte in ciascun singolo giocatore. Anche se il Somaglia avrebbe dato filo da torcere sino all’ultimo. Ho visto comunque un buon campionato di II categoria a livello tecnico. La rilevazione? Il Real Mediglia, mister Marassi stava svolgendo un lavoro formidabile.”
Quale giovane ti ha maggiormente colpito?
“Kevin Brahja, davvero bravo, bravo, bravo. Poi mi permetto di citare uno dei miei: Luca Lovarelli, classe 2000, titolare in 20 partite, quindi una colonna; se ci mette testa, se si fida, questo ragazzo cresce ancora.”
Tu hai quasi sempre allenato nelle categorie giovanili, anche nel Fanfulla…
“Lì mi volle Giavardi, che poi dopo un mese si dimise ed io, non essendo stato scelto da chi gli subentrò, feci poco dopo fagotto. Ho allenato tantissimi giovani che oggi incontro come avversari. Fare crescere un ragazzo è una soddisfazione, ma anche le prime squadre danno emozioni forti.”
Allora, ci rivediamo in campo!
“Spero prima possibile! E mi auguro che la testata di Gazzetta Lodigiana sia presente, in breve tempo avete saputo divenire una realtà consolidata del nostro panorama sportivo!”
Eugenio Lombardo