Haron Mouddou, qualità ribelle
11/07/2021 Off Di Eugenio LombardoHaron Mouddou, qualità ribelle.
Di Eugenio Lombardo
A 19 anni puoi divorarti il mondo, così come si addenta a morsi una succulenta anguria. E’ quello che può, che deva fare il calciatore Haron Mouddou, confermato nella rosa del Fanfulla che verrà, costruito dal presidente Barbati con pazienza ed oculatezza; Haron non vede l’ora che l’estate passi in fretta, perché al campo ha da porre delle domande e ha la pretesa di attendere risposte chiare, che gli rivelino fin dove può osare e pretendere da se stesso; non un’eco ad una domanda, ma una sentenza ad un’interrogazione: limpida, netta, senza appelli di sorta.
Un giocatore che ha fatto vedere lampi di rilievo, come l’assaggio di un buon vino davanti al sommelier, ma il bicchiere poi, se il gradimento è d’eccellenza, va riempito: e Haron vuole essere smodato, che trabocchi oltre l’orlo, e spumeggi di rigogliose premesse.
Bel giocatore, Haron: con una corsa armoniosa, da putto michelangiolesco con i boccoli ribelli. Un angioletto che deve diventare un picaresco briccone, un calabrone con il pungiglione sempre in corpo. Davanti, nelle diverse avversarie, sa che può far male: non fosse stato frenato da qualche acciacco, nella stagione appena conclusa, mister Ciceri l’avrebbe gettato maggiormente nella mischia, ne sono certo. Intanto l’ha chiamato in partite importanti: gli ha dato responsabilità e fiducia.
Adesso, Haron deve interrogare il campo: cosa vuole, e come lo vuole. Deve farsi furfante di scaltrezza e passare all’incasso.
Mi piace, Haron Mouddou. E non solo per la sua corsa armoniosa, ricca di svolazzi e volteggi. Mi piace, ed è bene che si ricordi di queste nostre parole, perché sa creare superiorità numerica in mezzo al campo. Gli ho visto fare qualcosa che solo un vero calciatore sa realizzare: il movimento senza palla. Trovarsi lì dove sarebbe stato difficile piazzarsi, seguire il pallone come un’ombra lì dove non picchia il sole e dunque in apparenza non dovrebbe allungarsi alcuna parvenza di riflesso, urlare un assist ma senza voce, e l’esperienza gli insegnerà ad avere acuti e toni.
Non è un puntello Haron Mouddou. Non è una conferma per ampliare la rosa. E’ un punto che vuole essere forza determinante, come in fisica vi è la forza vettoriale, così Haron ha già la sua grandezza e la sua direzione, verso la meta avversaria, per giungere al punto.
Grande fiducia in lui. Fiducia vera. Faccia un bel tuffo a mare, si goda le vacanza, il campo ha già pronte le prime parole da sussurrargli, i boccoli dei suoi capelli in una crocchia, per ascoltarle meglio.
(La foto di Haron Mouddou è gentilmente concessa dalla società ASD Fanfulla)
11-07-2021