irene bramato
26/10/2020Irene Bramato, un’adrenalica sfida a due ruote: moto, che passione.
Sono bastate 24 ore per rendere il montare in sella a una due ruote l’azione preferita di tutti i giorni; sono bastati tre giorni per decidere di partecipare alla coppa nazionale femminile di motociclismo; sono bastati 16 mesi per guadagnarsi il titolo di campionessa nazionale nella coppa Italia.
La Lodigiana Irene Bramato, classe 2003, deve ancora compiere i diciotto anni ed è già campionessa nazionale di motociclismo nella categoria super sport 300 da settembre 2020. Gli ultimi mesi sono stati come un uragano irrefrenabile per la giovane promessa sportiva, che li ha affrontati con un coraggio euforico, così potente da fare paura. Irene non teme le sue paure, invece le insegue e così facendo supera ogni limite che si pone.
La sua dieta è a base di adrenalina e velocità. La prossima sfida? Salire sul podio del campionato nazionale Yamaha nella categoria mista.
Come è nata la passione per le moto?
“È stato grazie a mia sorella che ho scoperto il mondo delle due ruote: voleva un cinquantino e mio padre le ha promesso di acquistarlo solo se avesse dimostrato di saperlo guidare; così, l’ha portata al campo Motocross Dorno (PV), dove c’è anche una fetta di terreno adibito alla prova e al noleggio delle moto. Quando sono stati di ritorno, raccontavano che mia sorella era dovuta partire inserendo la seconda marcia perché non riusciva in prima. A sentire tutto ciò, sono stata assalita dalla competizione fraterna e la settimana dopo, il 18 giugno 2019, sono andata a Dorno perché dovevo riuscire a partire in prima, al contrario di mia sorella. Quella notte non ho chiuso occhio: ero carica di adrenalina, continuavo a pensare a quanto mi fosse piaciuto guidare la moto e non vedevo l’ora della settimana successiva per rimontare in sella.”
Qual è stato il tuo primo fedele destriere?
“Il KTM Rc 125 con cui ho imparato le basi e ho fatto le prime pistate al Castelletto Circuit a Castelletto di Branduzzo (PV). Il 16 ottobre 2019 sono uscita per la prima volta a Cremona con la Yamaha r3 insieme al Team MMR (Morlacchi Massimiliano Racing; Massimiliano Morlacchi è il fondatore del Team ed è stato pilota di motociclismo all’interno del Campionato Italiano Velocità per diversi anni). A gennaio 2020 siamo stati tre giorni al circuito di Cartagena in Spagna e lì ho deciso che avrei partecipato alla coppa nazionale.”
Ce l’hai fatta?
“Sì, ho partecipato al trofeo Yamaha 3 Cup, nonché la Coppa Italia monomarca Yamaha nella categoria super sport 300, tenutasi a maggio 2020. A causa del Covid 19, quest’anno ci sono state solo tre gare: a Misano Adriatico (RN) il 18/19 luglio, a Mugello (FI) il 22/23 agosto e l’ultima tappa il 19/20 settembre sempre a Mugello. Non ci sono limiti di età o di esperienza, l’unica restrizione è che si gareggia con la cilindrata di 300 e il motore può essere elaborato in minima parte.”
Nonostante fosse la tua prima competizione, sei riuscita a ottenere il primo posto a pari merito nella classifica femminile. Vuoi raccontarci come sono andate le giornate di gara?
“Sì, esatto sono risultata prima a pari merito di punteggio con la pilota estone Anastasia Kovalenco, che si è guadagnata il podio perché ha vinto più gare, mentre io ho guadagnato tanti punti grazie ai Best Laps (il riconoscimento per miglior giro). Il campionato si articola in tre tappe e a ognuna di esse ci sono due gare: il primo week-end a Misano ero molto agitata; inoltre, ho dovuto gareggiare entrambe le competizioni in un solo giorno, e non tra sabato e domenica come di prassi, a causa di un incidente di un ragazzo. Rispetto ai miei avversari, il mio livello di esperienza era bassissimo: molti di loro gareggiavano da anni e andavano in moto da quando erano bambini, ma nonostante questo sono riuscita a posizionarmi seconda nella classifica femminile. Ho ottenuto lo stesso risultato nel secondo week-end di gara a Mugello, guadagnandomi il Best Lap. L’ultima giornata di gara è quella andata meglio: forte delle esperienze precedenti, sono arrivata prima il sabato con il Best Lap, mentre la domenica ho riconfermato il secondo posto.”
Che tipo di allenamento ha richiesto raggiungere questo livello?
“Ho avuto poche occasioni per l’allenamento in pista, sia a causa del Coronavirus sia per il costo economico che richiede la passione per le due ruote. Oltre che all’esercizio pratico, è fondamentale una preparazione mentale: la testa fa tutto.”
Chi ti ha aiutato a preparare le gare?
“Il team MMR di Cremona, in particolare Massimiliano Morlacchi, il team manager che è stato un ex pilota e campione italiano. Mi ha insegnato le basi, sia a livello teorico che pratico: come affrontare le curve, come dare gas, le partenze e quali sono le strategie vincenti.”
Qual è il tuo punto forte?
“La curva: riesco a prenderla velocemente perché freno all’ultimo momento e in questo modo non devo decelerare, guadagnando posizione rispetto ai miei avversari.”
Tutta questa velocità non ti impaurisce?
“Per nulla, penso faccia parte del mio DNA: amo l’adrenalina e le emozioni estreme, al contrario di mio padre che ha paura ogni volta che vado in pista.”
Come ha reagito quando gli hai annunciato della tua nuova passione?
“Era incredulo! La prima volta che sono salita su una moto ero davvero impacciata: non sapevo nemmeno che le moto avessero il cambio…”
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Vorrei trovare uno sponsor per proseguire la prossima stagione: il mondo delle moto è costoso e per essere competitivi servono degli investimenti economici. Il mio obiettivo è di riprovare il campionato nazionale della Yamaha e salire sul podio nella classifica mista.”
Hai degli amici con cui condividere questa passione?
“Ho un gruppo di ragazzi con cui giro per strada; li ho conosciuti nelle zone della Val Trebbia (PC), il mio posto preferito in cui andare; mi vedevano seminare tutti i motociclisti nonostante la mia moto fosse solo un 125!”
Qual è la velocità massima che hai raggiunto?
“In pista i 200 all’ora mentre in strada i 130.”
Cosa preferisci delle due ruote?
“L’adrenalina: è la sensazione più bella e mi aiuta a superare qualsiasi limite che mi pongo.”
Ottobre 2020, Lodi
Ottavia Rancati