Issouf Zerbo, talento e volontà

Issouf Zerbo, talento e volontà

08/07/2022 Off Di ermanno merlo

Issouf Zerbo, talento e volontà.

di Ermanno Merlo

Sguardo umile e sicuro.

Nella mente la determinazione e la grinta di affrontare ogni sfida, anche la più complessa.

C’è tanta voglia di futuro nelle parole di Issouf Zerbo, classe 1998, ivoriano.

Un ragazzo con la testa sulle spalle, che sa essere dolce e sicuro allo stesso tempo, che non accetta la sconfitta.

Il vento inizia a rendere più dolce il pomeriggio stanco dell’afa umida della pianura che toglie il respiro.

Così a poco a poco mi lascio incantare dai racconti di Issouf, profondo pensatore delle possibilità e dell’importanza di continuare a coltivare i propri sogni, senza arrendersi, mai.

 Issouf, raccontami il tuo percorso sportivo, per piacere.

 

Tutto è iniziato nel 2017 con il Real Melegnano, abbiamo vinto il campionato regionale.

L’anno successivo sono passato al Casale.

Il presidente della società mi aveva visto giocare e mi voleva a tutti i costi.

Abbiamo vinto il campionato di Prima categoria.

Nel 2020 il Covid ha fermato tutto, compresa questa esperienza.

Mi sono trasferito al Borghetto, anche se per via della pandemia che non permetteva gli allenamenti e le partite, ho potuto godere poco di questo ambiente.

A settembre sono andato a Lodivecchio, poi a dicembre, dopo un’operazione al viso che è stata molto dura, ho deciso di militare al Vistarino in Promozione.

È una bella realtà.

Il calcio ti ha aiutato nel percorso d’integrazione?

 

Molto.

Il calcio fa parte della mia vita.

Sono arrivato qui in Italia con il desiderio di coltivare questa passione e ho fatto di tutto per trovarmi una squadra. L’integrazione è stata facile. Il gioco del pallone unisce invece di dividere e questo è meraviglioso.

Ci sono dei giocatori che ammiri per le loro capacità?

 

Ricordo con affetto e ammirazione Mehdj. L’ho conosciuto al Casale. È bravissimo, un mago con i piedi, giocava nelle giovanili dell’Inter.

Ma anche Kone Amadou un ragazzo che era con me nel Real Melegnano. Veramente molto bravo.

Non posso, inoltre, non citarti Ibou Mbaye. L’ho conosciuto ancora prima di trascorrere i mesi al Lodivecchio. Lo stimo moltissimo, riesce a non perdere mai palla e salta l’uomo con una facilità impressionante.

Cosa ti piace del calcio?

 

Tutto, praticamente.

L’emozione che provo quando metto i piedi sull’erba del campo è indescrivibile. Dimentico i problemi, ed è veramente un qualcosa di sensazionale.  Un aspetto che mi piace molto di questo sport sono gli allenamenti. Prima di tutto cerco sempre di divertirmi e poi di impegnarmi al massimo in vista delle partite. Che cosa c’è di più bello?

Hai altre passioni oltre al pallone?

 

La pallavolo e il basket. Quando ho tempo libero cerco di andare a guardare le partite. Mi diverte. Inoltre adoro ascoltare la musica, è rilassante.

Musica ivoriana giusto?

 Si musica ivoriana, ma non solo. Apprezzo moltissimo Laura Pausini, la sua voce, i testi e le melodie. Quando ascolto la musica ogni preoccupazione svanisce.

Giocavi a calcio anche in Costa d’Avorio?

 Si. Ho iniziato quando ero piccolo piccolo. Giocavo ovunque con gli amici, ogni scusa era buona per iniziare una partita. Ed è stato lì che molti mi hanno consigliato di venire in Italia per coltivare questo talento. Il mio obiettivo principale adesso è quello di essere un professionista. Farò di tutto per raggiungerlo.

Quando sei venuto in Italia?

 

Nel 2017. Qui avevo già uno zio che ha convinto la mia famiglia affinché lo raggiungessi.

Anche lui ama molto il calcio e vedeva in me tanta passione ed energia. Ora lui vive in Francia e io sono rimasto a Casale con i miei cugini, ma se sono arrivato qui e ho avuto la possibilità di coltivare il mio sogno è anche grazie a lui.

Cosa apprezzi della Costa d’Avorio?

 

Il cibo, l’ambiente, la cultura, le tradizioni.

Insomma un po’ tutto.

In Costa d’Avorio le persone anche se non hanno niente sono felici, perché sanno cogliere le bellezze che i giorni possono offrire.

Non ci annoiamo mai, abbiamo sempre qualcosa da fare.

Inoltre non ci sono lotte religiose. I cristiani e i musulmani vivono insieme pacificamente.

Tutti siamo fratelli e sorelle nell’armonia e nell’uguaglianza.

Ci chiamano: Il paese degli elefanti. Questo perché ce ne sono tantissimi!

Se dovessimo fare un viaggio insieme nel tuo paese dove mi porteresti?

Intanto spero che accada presto, quando vuoi…

…sarebbe meraviglioso!

Ti farei vedere i boschi, il mare, la capitale Abidjan, ovviamente anche la città dove sono nato Bouaké.

Come ti vedi nel futuro?

Il mio obiettivo è andare avanti con il calcio. Devo ripagare le persone della fiducia che mi hanno dato, dell’opportunità che ho avuto nel venire qui in Italia. Io non posso vivere senza il pallone.  Quando mi capita, per esigenze magari lavorative, di passare una settimana o due senza toccare un pallone mi sento triste e stanco.

Vorrei giocare in Serie A e credo proprio che un giorno ce la farò. La cosa più importante è credere in se stessi, se lo fai niente ti sarà impossibile. Inoltre è necessario lavorare duro perché i desideri si realizzino. In Costa d’Avorio diciamo sempre: il lavoro oltre il talento.

Se non ti rimbocchi le maniche non riuscirai sicuramente. Bisogna fare tanti sacrifici per raggiungere gli obiettivi che ci si prefigge.

Inoltre vorrei sposarmi e mettere su famiglia.

Per me è fondamentale avere a fianco una persona che mi possa sostenere.

Inshallah, diciamo noi musulmani.

<<E adesso dove vai?>> gli dico curioso <<a correre, devo prepararmi per l’inizio del campionato imminente>>.

Così mentre Issouf mi saluta ripenso alle sue parole, alla forza di volontà, alla sua energia senza fine.

Quanto è bello incontrare persone che illuminano tratti di strada, che con le loro idee di vita aiutano ad affrontare le difficoltà.

Allora Inshallah Issouf, sia fatta la volontà di Allah, o per dirla alla latina e da poeta, Carpe Diem.