
Le riconferme: Davide Bernardini
07/07/2021 Off Di Eugenio LombardoLe riconferme: Davide Bernardini, il Pendolino del Fanfulla.
Talvolta mi chiedo se, nella sua ancora giovanissima esistenza di calciatore, sia stato più quello che Davide Bernardini abbia ricevuto dal Fanfulla, o ciò che la compagine bianconera abbia al momento avuto da questo straordinario lottatore.
Credo che la relazione sia in pareggio: Davide ha dato corsa alla sua squadra, gli ho visto fare un eurogol alla Dossenina, con una successiva volata verso le tribune e gli affetti degna del miglior Tardelli dopo la segnature nella finale del Mondiale ’82, roba da preistoria per lui, ma ne avrà sentito parlare e visto il filmato, e l’ho apprezzato pure memore di gesta bibliche, come nelle perenni lotte di Davide contro Golia, solo che in quelle occasioni era lui a farsi gigante e a vincere di prepotenza i duelli.
Però, questo ragazzo, al Fanfulla deve tanto; intanto, la capacità di fare battere il proprio cuore, di una purezza che, probabilmente, nessun sentimento, pur vero e forte, gli avrebbe mai potuto insegnare: quando parla di quella maglia, Davide non spiega e non chiarisce: sogna, sogna ad occhi aperti, con un trasporto che rasenta l’estasi; essere chiamato in Prima squadra l’ha fatto crescere in fretta, regalandogli la necessaria sfrontataggine che gli sarà utile nell’affrontare le cunette ed i dossi della vita. Ragazzo educatissimo, ha elaborato la spavalderia, non come scudo, non come arma, ma come espressione di coraggio e di personalità. Una formula che rasenta l’equazione algebrica: la maglia bianconera sta al coraggio come io sto nella squadra. Ineccepibile!
Davide è uno di quel calciatori che, lungo le sue scorribande, ha una freccia laterale sempre accesa: va di corsa, in costante sorpasso, come quando mia figlia mi manda la posizione della sua macchina su whatsapp, e dapprima si trova in un posto, mentre qualche secondo dopo si è già divorata mezza cartina autostradale, così lui, dalla propria linea di difesa, è già sulla tre quarti avversaria, e poi lo ritrovo da tutt’altra parte, sempre con la freccia accesa, sempre correndo, sempre imprendibile. E’ come se in quel suo dinamismo si sviluppasse una magnifica, splendente fluorescenza, e nell’uniformità delle maglie lui indossasse quella catarifrangente, la scia luminosa di una scheggia stellare che transita sul campo senza linee di arresto.
Bernardini, Berna nel gruppo, Pendolino per i tifosi, è uno che tiene il pallone tra i piedi, come le magiche sfere del gioco dello jojo, sempre più lontane, sempre più vicine, e comunque in mano al titolare del gioco, tanto che toglierli il bandolo dell’azione è pressochè impossibile.
Grande giocatore, imponente combattente, eloquente nei silenzi, formidabile nelle accelerazioni, Davide Bernardini è un ragazzo che, nei propri qualitativi eccessi, mantiene la probità della misura: un dono, questo, rivestito dal valore della qualità, di quella modestia che si fa umiltà ma sprigiona al contempo scintille di audacia.
Sarà un piacere ritrovarlo nel nuovo Fanfulla: quello che, ma inspiegabilmente, parte ridimensionato d’ufficio nell’immaginario dei tifosi, e che perciò dovrà sorprendere, domenica dopo domenica, lasciando tutto sul campo, fiato, energia, sudore, impegno ed anima. Se c’è Davide, diventa più facile. Più naturale. E più bello.
07/07/2021
Lombardo Eugenio