san fereolo – somaglia

san fereolo – somaglia

17/02/2020 Off Di Gabriele Beccaria

G.S.O. S.Fereolo – U.S. Somaglia: 0 – 1 Seconda Categoria Lodi girone O

Di grande importanza il match andato in scena la scorsa domenica allo Spezzaferri, campo del S. Fereolo. che ha visto appunto i padroni di casa affrontare il temibile Somaglia.

La formazione casalinga, reduce da una larga vittoria nella giornata precedente, è però orfana del bomber Pacella e perciò priva, come si vedrà poi durante il gioco, di un efficace peso offensivo. Ha invece voglia di riscatto la squadra ospite che arriva da un pareggio e che non vuole staccarsi dalla vetta della classifica dove occupa la seconda posizione.

Da una parte ci si gioca la lontananza dalla zona retrocessione, distante ad una mezza dozzina di punti, e dall’altra il prestigio della vetta, prossima a soli 2 punti. È quindi tutto apparecchiato per  una partita che fin dai primi minuti non risparmia cartellini e agonismi: si accendono subito gli animi e le scaramucce verbali non si sprecano né da una parte né dall’altra. Solo il passare dei minuti lascia spazio al gioco e alle prime annotazioni sui protagonisti della gara: il maggior possesso palla del Somaglia e la qualità del fraseggio nella metà campo avversaria è merito anche e soprattutto dei vertici alti Picetti Gianluca e Pezzi Mattia (rispettivamente numeri 9 e 11), innescati da giocate precise, puntuali e illuminanti del faro offensivo somagliese Dosi Francesco (numero 10), che trova nell’instancabile numero 7, Medaglia Massimo, una valvola di sfogo pronta a ferire lateralmente con le sue incursioni mancine e dietro, a fare da diga in mezzo al campo ed arginare le timide avanzate avversarie, nel numero 4, Moroni Stefano, una sicurezza difensiva. Sicurezza e ordine difensivo si addicono, però, anche alla linea posteriore della squadra lodigiana che, grazie ad una solidità e diligenza raramente vacillanti, può solo essere spaventata da conclusioni da fuori, spesso esageratamente insistite e volutamente incentivate. Ecco però la preannunciata mancanza di peso offensivo per i casalinghi che, trepidamente, accennano solo ad attacchi in contropiede e calci piazzati alimentati dalle spizzate aeree del numero 9 Koffi Jesus Patrick, abile nel sapere frugare tra le crepe della partita, raccattando qua e là rimbalzi e seconde palle capaci di dare ossigeno ai compagni altrimenti impegnati a difendere.

Belli i duelli a centrocampo, belle le respinte del portiere del S. Fereolo Salvo Vincenzo, ma belle anche le urla enfatiche per cercare di strappare qualche fallo, gli schiamazzi ed i brusii in campo, i commenti e le villanie degli spettatori, i consigli e le critiche degli allenatori; ma è già finito il primo tempo con il punteggio che regge e recita lo 0-0.

Nella seconda frazione il copione della partita non cambia, a differenza della maggior intensità messa in campo dal Somaglia che, se prima era un po’ più scanzonata nell’offendere, ora si mostra più decisa e pericolosa: le occasioni superano abbondantemente la doppia cifra, ma la via del gol viene sempre negata anche grazie alla grinta e al carisma del capitano numero 6 Lukaj Aleksander che impone sempre densità difensiva e testardaggine ai propri compagni, sfiancati dal dover reagire ma “bravi” nel saper soffrire.

Il calcio è strano si sa, e dominio non è sempre sinonimo di vittoria. Scende la temperatura ma sale l’impazienza, mentre la frustrazione si insinua così tra i giocatori e il nervosismo torna a presentarsi tramite reazioni stizzite e rabbiose, come quella del numero 9 Koffi Patrick responsabile di una troppo veemente risposta ai danni del direttore di gara, e punita con l’espulsione. Segue l’attaccante negli spogliatoi anche il mister del S. Fereolo, Giorgio Pacella, che vede la partita scivolargli via.

Solo un episodio poteva sbloccare il risultato, e nonostante l’espulsione del difensore numero 5 somagliese Caldarini Marco per presunta bestemmia, è la squadra ospite a siglare il vantaggio a non molti minuti dalla fine con una magia di Dosi Francesco, maestro nel sapere trattare un pallone arrivatogli in area, stopparlo, prepararlo e, con un tiro fulmineo ma delicato, piazzarlo nel traffico al lato opposto della porta, dove il portiere non può arrivare. Un colpo da biliardo e gol meritato per il fantasista con la 10, che corona così una prestazione già impreziosita da giocate fenomenali e mai banali.

Vincerà il Somaglia tra le recriminazioni da parte della squadra di casa, che non dovrebbero però rammaricarsi a fronte della comunque dignitosa performance di squadra, arrivata, ricordiamolo, con l’assenza del giocatore dimostratosi più impattante e contro una formazione candidata alla vittoria. Può sorridere invece il Somaglia che resta in scia della capolista e sperare in un inciampo di quest’ultima. 

Gabriele Beccaria