Sport ed Inclusività
23/03/2024 Off Di Eugenio LombardoSport ed Inclusività
Un ringraziamento speciale all’Associazione Unicorno Style, realtà che si occupa di sport con particolare riferimento alle disabilità e che a Torino è un assoluto punto di riferimento per chi voglia praticare attività ludico sportiva, ponendosi obiettivi di crescita e di formazione.
E’ proprio uno dei responsabili di questa Associazione a parlarmi di Stefano Raviola, anch’egli di Torino, prossimo trentacinquenne, e che raggiungo telefonicamente, ripromettendoci a fine chiacchierata di prendere quanto prima un aperitivo insieme, nella sua città.
Stefano è un nuotatore ed un uomo molto saggio, le cui parole sono espressione da un lato di concretezza e dall’altro di sentimenti veri, costitutivi di una persona: “Per me lo sport insegna valori fondamentali”.
Ad esempio?
“Lo sport non è espressione di forza, di sbruffonaggine quando si arriva primi. Anzi, chi vince dovrebbe sempre avere un pensiero verso chi è arrivato secondo e verso gli altri competitori: ciò esalta la sfida, e al tempo stesso insegna a non dimenticare che lo sport è sempre inclusione, partecipazione, divertimento e vita”.
Da quanto tempo nuoti?
“Sin da piccolo. Sono del segno del toro, quindi capatosta: le difficoltà non mi hanno mai smontato. Gareggio in stile libero, dorso, rana. Vorrei anche incrementare gli allenamenti, ma faccio pure altri sport: pratico bocce paraolimpiche, faccio equitazione e gioco a tennis tavolo”.
Cos’è il bello del nuoto?
“Provare a migliorarsi sempre. Per me poi ha anche una funzione terapeutica: mi fa bene per le gambe e per le braccia, mi aiuta nel camminare, nel sentirmi la schiena sbloccata e le gambe morbide. Poi mi trovo bene con l’Associazione Unicorno Style: ho sempre apprezzato il progetto di inclusività che offrono alle persone disabili, perché le loro proposte non sono mai generiche, ma rivolte con la giusta attenzione alle problematiche di ciascun individuo. Giorgio Agliano e Lorenzo Cavallo, vecchio e nuovo presidente dell’Associazione, sono persone straordinarie e per me punti di riferimento”.
C’è un istruttore a cui sportivamente ti sei sentito particolarmente legato?
“Sì, Giancarlo La Face: magari quando lo avevo come allenatore lo trovavo severo, non faceva mai uno sconto, capisci? Però mi ha insegnato cosa vuole dire allenarsi finalizzando l’impegno al bene dell’individuo. Non un istruttore che faccia le cose tanto per farle, ma uno che ai propri atleti tiene davvero, affinchè diano un senso sportivo a ciò che fanno, uno che aiuta a crescere anche in personalità. Vedi, Giancarlo La Face era uno che ti riprendeva sino allo sfinimento: però poi ti accorgevi che, sotto la sua guida, miglioravi”.
C’è una gara che ricordi con maggiore piacere?
“A settembre del 2023 ho partecipato ad un paio di competizioni: sono arrivato primo in quella del dorso, e quarto nello stile libero”.
Sono un tipo sedentario, ma mi fai venire voglia di provare a migliorare, quantomeno la pancetta…
“Lo sport aiuta anche in quello. E, soprattutto, nell’inclusività, a conoscere persone nuove, e a stare meglio con se stessi. Quindi, a mio avviso, faresti bene a praticarlo”.
Eugenio Lombardo