il viaggio di Ermanno Merlo

il viaggio di Ermanno Merlo

30/05/2021 Off Di ermanno merlo

Il progetto Rete!: il viaggio di Ermanno Merlo.

E’ dal 2015, che ogni anno quando il sole inizia a splendere più intensamente e l’estate a bussare alle porte, sul campo dell’oratorio di San Lorenzo a Lodi si cominciano gli allenamenti di calcio per ii progetto Rete!

Una squadra e una comunità condivisa, un modo per crescere e superare le proprie difficoltà, calarsi nel quotidiano e nelle situazioni della vita.

Il gioco del pallone, vero, quello che arricchisce e che insegna, che accoglie e stimola.

“I ragazzi di questo progetto sono il futuro del calcio, come non essere fiduciosi?”, così risponde il saggio mister della squadra, Gabriele Peccati, alla domanda: “sei fiducioso?”. Una risposta che commuove e arriva dritta all’anima, che rispecchia la personalità di mister Peccati, un allenatore che non si arrende, nel calcio come nei giorni della vita, e che è sempre pronto a mettersi in discussione, a guardare al di là delle apparenze, ad aiutare e a condividere.

Una frase precisa, essenziale e senza sbavature. Che racconta e dice molto di lui.

Mister Peccati però non è solo; infatti, ad insegnare la tecnica e anche il sorriso c’è mister Massimo Servidati, che lo affianca con umiltà e coraggio, sicuramente grande conoscitore della tattica, che spiega ai ragazzi con gesti e movimenti, per farsi capire al meglio, e la disinvoltura do un ragazzino, prsino nei movimenti lui che bisbiglia ad un amico a bordo campo di avere già un buon lotto di numeri, sopra i sessanta.

I due mister, Massimo Servidati e Gabriele Peccati, amici anche fuori dal campo, si intendono anche  solo con uno sguardo in lontananza e sanno come affrontare le difficoltà, con ragazzi che faticano, alcuni, a comprendere ancora la lingua italiana. Insomma, due sportivi autentici, maestri di sport e di vita, che insieme favoriscono la ricerca di quella speranza che ci perseguita da sempre: essere felici.

Passano i minuti e a poco a poco i ragazzi iniziano a uscire dallo spogliatoio e ad entrare nel campo.

Inizio ad osservarli incuriosito.

Molti mi colpiscono per le loro abilità, altri per il modo di porsi, o ancora per i loro sorrisi o la loro rabbia per un goal non segnato.

Tra questi, uno lo chiamano Il funambolo, sulla rete della porta si arrampica e con le mani colpisce e cattura ogni singolo pallone. Come equilibrista appeso a un filo sospeso nel vuoto, raccoglie la sua essenza e non lascia che niente di estraneo lo invada nel cammino della corda e lo distragga, così il funambolo del calcio non si lascia scappare nemmeno un pallone.
Noto anche un ragazzino, imbattibile in difesa con un gran senso tattico, un altro invece è molto abile nella corsa. Poi altri e altri ancora.

Tante sono le capacità, tanti i mezzi per creare comunità, sicuramente avrò modo nelle successive pagine e parole del viaggio che sto scrivendo piano piano di imparare a conoscerli meglio e rendermi conto ancor di più della loro profonda passione.

Le fasi regionali del torneo inizieranno il 12 giugno a Lodi.

Ma quello di cui fino ad allora racconterò sono gli allenamenti, le prove, gli scambi, l’aiuto e il confronto, tutti ingredienti di base per la nascita delle successive partite, per riuscire.

Questo è il progetto Rete!: non è solo una attività in collaborazione con Centri di Ascolto, Caritas, Cooperative di sostegno e società sportive del territorio lombardo ma è soprattutto passione, fratellanza, uguaglianza.

Un faro acceso su cui contare, una responsabilità, un modo per guardarsi negli occhi e sorridere, per tessere la tela del futuro e per scrivere pagine e pagine di meraviglia.

Ermanno Merlo

30/05/2021