L’altra partita

L’altra partita

12/03/2022 Off Di ermanno merlo

<<La poesia non muore mai>> avrebbe detto Pasolini, in questi giorni ricordato da molti per via del suo anniversario di nascita.

Parole importanti, uniche, leggere, vissute nel profondo.

I verbi danzano negli anfratti del presente, colorano le giornate tristi, permettono all’uomo di guardare oltre il sottile velo dell’apparenza, di perdersi lì dove batte il sole, al confine con la valle della vita.

Trovare poesia nel mondo che ci circonda è uno dei compiti più difficili, non solo per i poeti, (alcuni dicono dotati di una sensibilità maggiore) ma per tutti.

Soprattutto in questa terra così divisa e spenta, in cui ci sentiamo persi nell’infinito non sapere.

Capita anche nel calcio di trovare rime, immagini letterarie di altri tempi e versi speciali.

Allora bisogna rimboccarsi le maniche e raccogliere, con cura e preoccupazione.

Abbiamo bisogno di coltivare lentezza, di respirare attimi, di ricordare ai nostri cuori la meraviglia.

Borghetto – Lodivecchio

1 – 1

La squadra di Baroni sta cercando di fare il miracolo per la salvezza e oggi ce la mette tutta, dominando il primo tempo, con i giocatori del Borghetto che non appaiono inizialmente al meglio della condizione.

Nel secondo invece i giallorossi si spengono lasciando spazio agli avversari che iniziano a loro volta a colorare il campo, con grinta ed energia.

Un regalo domenicale è il goal di Gianni Cacciatore su assist di Ladji Sanogo, che fa alzare in un grido di gioia la tribuna.

Lo stupore è avvolto da un abbraccio comune, tutti proprio tutti, rimangono colpiti da questo perfetto gioco di passaggi tra i due giocatori.

Tra i tifosi in panchina ci sono anche il papà e il piccolo fratello di Sanogo, silenziosamente non perdono di vista un secondo dello scontro.

La mia attenzione cade inevitabilmente su Ibou, che oggi in modo saggio fa voto di silenzio e solo dopo il triplice fischio entra in spogliatoio per congratularsi con i compagni.

Bisogna riconoscere questo passo avanti del calciatore. La società non ha bisogno di lui come ultras, ma semplicemente di vederlo nella sua veste di grande atleta.

A proposito di Ibou e Samba.

Permettetemi un ricordo speciale.

Mentre scrivo “L’altra partita” un pensiero in questa domenica di fine inverno, va anche a un caro e affettuoso amico papà Massaer, che sta trascorrendo alcuni mesi a Dakar.

Aspetto ancora il suo sorriso e le sue parole, a bordo campo, leggere e sicure.

Oggi più che mai, manca il suo sguardo lungimirante sul futuro.

Il vento fischia e la luce del giorno non tramonta.

I campi lodigiani che sfrecciano davanti agli occhi, ricordano radici, origini, tempi lontani.

Il profumo di terra, di sole, di fatica.

Oggi, finita la partita, tutti vorremmo sdraiarci sotto l’ombra di un alto faggio.

I giocatori che sono giustamente stanchi e noi spettatori, che attendiamo con ansia la prossima domenica, che sembra lontana, a dividerla una settimana, ma che, se passata sotto l’ombra di un albero probabilmente apparire molto, molto più corta.

12/03/2022